La ripresa delle attività scolastiche dopo il lockdown pone il problema della gestione della sicurezza per bambini, ragazzi e adulti con diabete.
A questo proposito è importante definire che il diabete in sé non aumenta il rischio di ammalarsi di COVID-19. Inoltre, in caso di contagio, il solo diabete non rappresenta un maggiore rischio di andare incontro alle serie complicanze di questa patologia.
Per questo motivo è importante rispondere ad alcune domande che spesso vengono poste dai diretti interessati.
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I diritti a scuola
Non discriminazione
La prima esigenza è la non discriminazione. La scuola deve accogliere l’alunno con diabete con attenzione, ma senza far percepire un atteggiamento di particolare protezione e senza assegnargli privilegi particolari.
Sicurezza
La seconda esigenza è la sicurezza. La scuola deve garantire all’alunno con diabete di poter vivere in un ambiente scolastico sicuro, evitando di subire i problemi fisici e psicologici, che potrebbero derivare da una gestione non adeguata della malattia. Trattandosi di scuola dell’obbligo, la scuola deve assicurare all’alunno con diabete, come del resto a tutti gli altri, la possibilità di partecipare in sicurezza a tutte le attività scolastiche.
Conoscenza
Far valere questi diritti non è facile. La famiglia ha diritto a chiedere alla scuola di agire affinché gli insegnanti più a contatto con il figlio abbiano le conoscenze necessarie. Se c’è informazione, se c’è scambio di conoscenze fra docenti, genitori e Medici, la tensione e l’ansia si riducono e si trova il modo di risolvere e ridimensionare gli eventuali problemi che possono insorgere, dando fiducia e sicurezza al bambino.
Le Raccomandazioni
Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione hanno emanato delle Raccomandazioni per la somministrazione dei farmaci a scuola (pubblicate il 25 novembre 2005), che contengono le Linee guida per l’assistenza agli studenti che hanno bisogno di assumere farmaci in orario scolastico. In questo documento si stabilisce che la somministrazione di farmaci deve essere richiesta dalla famiglia con un certificato medico che prescrive specificatamente i farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione, posologia), e deve avvenire sulla base delle autorizzazioni specifiche rilasciate dalle ASL.
Il testo ministeriale e le normative adottate in alcune Regioni non possono però assicurare che nella scuola ci sia una persona disposta ad esempio a effettuare i controlli della glicemia o le iniezioni di insulina. Esiste quindi il rischio che un genitore, utilizzando permessi non retribuiti o addirittura riducendo l'orario di lavoro (o licenziandosi), debba recarsi a scuola per coprire questa"falla" nella rete assistenziale. Le Associazioni fra persone con diabete si sono spesso battute affinché questo non succeda.
Tra i principali documenti elaborati dalle Associazioni per far fronte a queste problematiche si riporta il “DOCUMENTO STRATEGICO DI INTERVENTO INTEGRATO per l'inserimento del bambino, adolescente e giovane con diabete in contesti scolastici, educativi, formativi al fine di tutelarne il diritto alla cura, alla salute, all’istruzione e alla miglior qualità di vita”, prodotto in collaborazione con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione.